Friday 14 March 2014

Panna Cotta Classica/La grande bellezza

Come anticipavo martedì, oggi, il secondo piatto dedicato al film La grande bellezza insieme alla recensione, per cui mi sono affidata a Lui, con qualche piccolo aiutino da parte mia.
Ecco cosa pensiamo di La grande bellezza:
I dolci piaceri di Ade


Arrivato a Roma all’età di 26 anni, alla ricerca di un sogno di popolarità e successo; desideroso di diventare il riferimento di tutto quello che rappresentava il simbolo della bella vita all’italiana famosa negli anni d’oro, Jep Gambardella è circondato da vip e personaggi di spicco.
La vita del leader dei mondani ripeteva con scadenza serale i riti della movida e delle pubbliche relazioni. Certo di costruire un suo mondo si rende conto che tale sogno non è altro che evanescenza e inutilità. Pervaso da una costante incompletezza e vuotezza spirituale è in ricerca di risposte sullo spirito e sul senso della propria esistenza. Incontrerà figure mistiche e personaggi simbolo di questa futilità che in evidente contrasto tra loro gli permetteranno di realizzare in parte, ciò di cui era in cerca per poi nuovamente proseguire nelle sue abitudini di feste e sollazzi, ormai triste e esausto, troppo vecchio e stanco per poter cambiare.
Un susseguirsi di dialoghi e monologhi pregni di metafore sulla vita e sulla sua continua necessità di risposte permetteranno allo spettatore di caratterizzare i personaggi che si alternano nella trama.
Il film stesso è assimilabile non solo alla società moderna attuale romana e al jet set ma anche come specchio dei tempi odierni e parodia degli stessi.
Drammatico e di non immediata delucidazione senz’altro un film che regala sensazioni profonde e lascia alla personale coscienza l’interpretazione finale e soggettiva.
Richiede più di una visione che lascerà il desiderio di approfondire lo spessore della trama, non essendo un film semplice da capire, come già detto.
Musiche interessanti abbinano sacro e profano creando un’ambientazione che arricchisce le scene sottolineando leggerezza e profondità nei momenti significativi.
Una nota in merito alla componente visiva e scenica, si susseguono colori, immagini e profumi di una Roma splendida, colta nelle sue luci migliori che senza dubbio non ha lasciato indifferente noi italiani ma sicuramente avrà affascinato soprattutto il pubblico straniero, riportando nuovamente il desiderio di vedere, toccare e assaporare una città tanto ricca di storia, di storie e di cultura.

Carlo Verdone, uno dei protagonisti di La Grande Bellezza, commenta così il film: ''Questo film è stato compreso meglio all’estero che non in Italia. Hanno capito il dramma umano, che poi non è il dramma umano dell’Italia ma di tutto il mondo occidentale. L’hanno colto in una maniera diversa; è un film struggente e anche molto spirituale, secondo me''.

Per quanto riguarda la mia parte, oggi un grande classico: la Panna cotta, dolce di origine piemontese, precisamente delle Langhe, ove sarebbe stata inventata da una signora di origine ungherese, agli inizi del Novecento.
Attualmente è diffuso in tutta Italia, e non solo, e viene generalmente servito con salsa ai frutti di bosco, cioccolato ecc., ma secondo la più antica tradizione, la panna cotta andrebbe fatta raffreddare in stampini foderati di caramello per dare più gusto al dolce.

I dolci piaceri di Ade/Panna Cotta Classica
Panna Cotta Classica
(per 4 persone)

Ingredienti:
165 ml di latte intero fresco
mezza bacca di vaniglia
2 gr di colla di pesce (fogli)
250 ml di panna fresca
100 gr di zucchero a velo
1/2 bicchierino di rhum

Caramello:
70 gr di zucchero semolato
un cucchiaio di acqua

Procedimento:
Scaldate in una casseruola il latte e i semi di vaniglia e sciogliete la colla di pesce, precedentemente ammollata in acqua fredda.
Contemporaneamente, in un altro pentolino, portate la panna e lo zucchero, mescolando, quasi a bollore.
Fuori dalla fiamma, unite i contenuti dei due tegami e aggiungete il rhum.
Per il caramello, mettete lo zucchero in un alto tegame sul fuoco e in mezzo il cucchiaio di acqua. Fate sciogliere lo zucchero senza mescolare ma solamente roteare la pentola, fino a quando lo zuccherò diventerà ambrato.
Foderate gli stampini con il caramello, poi versate il composto preparato in precedenza. Fate rassodare per almeno 3 ore in frigorifero e servite.

Note:
-per la vaniglia, incidete la bacca nel senso della lunghezza e immergetela nel liquido, nel nostro caso il latte, allontanate dal fuoco e lasciate in infusione per il tempo di preparare il composto di panna; togliete la bacca solo prima di mescolare il latte con la panna.
Per un gusto più intenso raschiate i semi dall’interno della bacca con un coltello e aggiungete anch’essi al liquido. Se invece preferite un dolce senza semi, immergete la bacca nel liquido senza inciderla, e poi procedete come sopra descritto.
-attenzione a non lasciare scurire troppo il caramello, diventerà amaro e rovinerà il dolce;
-se avete difficoltà a sformare la panna cotta, immergete per qualche secondo lo stampo in acqua calda.

With passion,
Ade

P.S. Con il cinema ci incontreremo di nuovo in un altro capitolo, ma oggi ci tengo a fare gli Auguri alla mia carissima amica, Monica! Ci vediamo stasera!

2 comments:

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