Tuesday 16 December 2014

La sorprendente Polonia/Wrocław

''Si leva un canto dalla folla, e pare la voce stessa della Polonia: un dolore dignitoso di gente usa da secoli ad essere schiacciata e a risorgere. Di gente che viene uccisa sempre e che non muore mai.
Quando la targa d'oro si riabbassa, suona una fanfara che ha note piene di passione disperata e turba profondamente. La fanfara ha stonato parecchio, oggi, perché mancavano i migliori elementi, spiega la guida.
Ed è così, ed erano soltanto stonature quelle note piene di passione disperata. D'accordo. Ma chi ci crede?
Ogni cosa in Polonia, ogni gesto, ogni accento, parla della passione polacca.'' 
 

(Giovannino Guareschi)

Il nostro viaggio in Polonia (Rzeczpospolita Polska) inizia un venerdì mattina quando fra treno, pullman, aereo arriviamo finalmente su una terra al primo impatto fredda, nel senso proprio e dove resteremmo per nove giorni, divisi tra 5 città da visitare, cercando di captare lo spirito natalizio locale, ammirare l'architettura, assaggiare la cucina tipica, osservare la gente del posto e interagire, infine crearsi nuovi ricordi fotografici ed emozionali da tenere con sé tutta la vita.

Spesso abbiamo un’immagine della Polonia come di un povero paese in stile comunista, in cui fa sempre freddo, ci si scalda bevendo litri e litri di vodka e si parla in una lingua considerata uno dei dialetti della lingua russa.

Gli stereotipi sulla Polonia e sui polacchi che girano tra le nazioni straniere sono in realtà frutto della poca conoscenza di questo paese partendo dal fatto che sulla cartina geopolitica la Polonia non è situata nell’Est bensì nel cuore dell’Europa, nell'Europa centrale, del comunismo e l'U.R.S.S. c’è traccia solo in alcuni palazzi, fa freddo in inverno, ma a differenza dell’Italia non c’è un tasso così alto di umidità, quindi è più sopportabile; è vero anche che i polacchi bevono vodka, si dice che la migliore vodka al mondo sia quella polacca (sarà per questo che all’aeroporto gli italiani, passati i controlli di sicurezza, cosa comprano come souvenir da portare a casa?! Bottiglie di vodka), ma allora perché i pub e i locali sono pieni di gente che beve birra, generalmente ale e lager?!

Ultimo e non meno importante, la lingua polacca non è un dialetto russo, ma una lingua di origine slava, con una buona parte del vocabolario e della fraseologia che è di provenienza latina o greca, sorta come lingua letteraria tra il Quattrocento e il Cinquecento.

Oltre i chiarimenti enumerati sopra, ecco cos’altro abbiamo trovato in Polonia?!

Il livello della conoscenza della lingua inglese tra i polacchi non è alto, cosicché in alcune situazioni anche con i giovani del posto abbiamo dovuto adottare il metodo dei segni, usando le dita per far capire quante porzioni di cibo o quali tipi desideravamo, ma nella loro semplicità e ignoranza il sorriso finale sincero al 100% compensava tutte le mancanze.

Sono estremamente educati, sia nel modo di porsi verso uno straniero, che tra di loro e quando scrivo che sono educati, mi riferisco anche a un altro tipo di educazione: strade pulite, nessun clacson, senso civico ecc. e per questo non avverti la sensazione di pericolo, non sei sempre all’erta per paura di essere fregato o derubato. Comunque, nei posti affollati fate attenzione!

In Polonia abbiamo visto il numero più alto di chiese per metro quadrato e tanti preti, suore, monache, frati, seminaristi in giro per le strade e una dedizione assoluta al Papa Giovanni Paolo II; architettura stupenda, in gran parte rifatta interamente, ma anche case con gradini scalcinati o i balconi tutti rovinati e abbiamo notato che invece di sistemarli tendono a mettere un ulteriore infisso all'interno dei vecchi, già compromessi, ma c’è speranza perché come Lui dice alcune cose sono molto cambiate dall’anno scorso quando era già stato in Polonia.

Abbiamo visto da vicino negozietti delle dimensioni di una cartolina, bellissimi e molto curatipiccoli baracchini che vendono cose buone da mangiarenegozi con gli alcolici aperti 24Hmolte gallerie d’arte, ma anche la globalizzazione selvaggia dei centri commerciali, delle catene fast-food e dei super e ipermercati.

Nel complesso, abbiamo visto l'orgoglio di vite dignitose ben spese con il senso del lavoro e della disciplina, una nazione che basta a se stessa e con tanta voglia di crescere e senza dubbio, molto più occidentale di tante altre.


Wrocław - Il luogo d'incontro

Wroclaw (in polacco “Vrozuaf”) o Breslaviaitalianizzato dal tedesco Breslau è la capitale della Bassa Slesia, la regione a sud ovest della Polonia, non lontano dai confini con la Repubblica Ceca e con la Germania - Breslavia è stata una città tedesca dal 1741 fino al 1945; in più, ha una terza anima ucraina, visto che alla fine della seconda guerra mondiale gran parte della popolazione di L'viv è stata (de)portata qui.

Dal 2012 in avanti diverrà sempre più popolare, prima perché scelta come una delle città che hanno ospitato gli Europei di calcio e poi perché per il 2016, è stata dichiarata Capitale della Cultura.

Città elegante, pulita, raffinata, definita da alcuni come un primo passo nello stile nordico, con case un po' gotiche e un po' rinascimentali, affascinante con il cielo nelle tonalità di grigio e la nebbiolina che avvolge le strutture più alte, Wroclaw si presenta così:
Il Rynek che in polacco significa Piazza del Mercato è la piazza centrale ed è la seconda più grande della Polonia dopo quella di Cracovia, dominata del Municipio (Ratusz) di mattoni rossi e circondata da bellissimi palazzi borghesi, tra i quali in questo periodo viene allestito un autentico mercatino di Natale dove perdersi tra profumi inebrianti e sapori pungenti del cibo di strada. 

I dolci piaceri di Ade/Albero di Natale nel Rynek/Wroclaw



I dolci piaceri di Ade/Riflessione Albero di Natale nel Rynek/Wroclaw

I dolci piaceri di Ade/Mercatino di Natale nel Rynek/Wroclaw
I dolci piaceri di Ade/Grzane Wino (Vin Brûlé) nelle tazzine di ceramica, Mercatino di Natale/Wroclaw





Insomma… sembra di essere immersi in un contesto storico e antico invece si tratta di una splendida ricostruzione seguendo le cartine storiche (la piazza è stata quasi completamente distrutta durante la seconda guerra mondiale), cosa che aveva colpito pure Picasso.

I dolci piaceri di Ade/Rynek, Mercatino di Natale/Wroclaw
I dolci piaceri di Ade/Rynek, Mercatino di Natale/Wroclaw
      Al pianterreno è tutto un proliferare di ristoranti e locali vari, tra cui il nostro posto preferito è il famoso Spiż (situato sottoterra, nelle cantine del municipio), la micro-birreria più antica della Polonia, così dicono loro, che offre cibi grassi, ipercalorici e abbondanti accompagnati da birre interessanti, perlopiù di spunto tedesco: al miele, caramello, cioccolato e quelle classiche di frumento.

Accanto al Rynek c'è la piccola Plac Solny, la Piazza del Sale, che per molti secoli è stata il luogo per la vendita del sale ma che oggi ospita un mercato di fiori, sempre aperto, tutti i giorni dell'anno.

Spingendosi verso nord, si arriva al lungo fiume, l’Odra, e si possono cominciare ad ammirare i vari ponti, uno diverso dall’altro, che permettono di passare sulle diverse isole.

I dolci piaceri di Ade/Ponte/WroclawAh… sì, Wroclaw possiede 12 isole e ben 120 ponti.

I dolci piaceri di Ade/Barka Tumska/WroclawOltre alle chiese, Ostrów Tumski conserva l’aspetto e il fascino del borgo medioevale con la sua atmosfera incantata e le strade acciottolate come Ulica Katedralna e Ulica Idziego tutt’oggi illuminata dalle luci dei lampioni a gas, per cui una passeggiata serale è consigliatissima. Il pezzo pregiato del cosiddetto quartiere dei preti è la gigantesca Cattedrale di San Giovanni Battista.


Poco distante si trova il Ponte Tumski, chiamato anche Ponte dell'Amore per lo scorcio romantico sul fiume e non stupitevi, anche a Wroclaw è arrivata la moda dei lucchetti sui ponti.

I dolci piaceri di Ade/Ponte Tumski/Wroclaw


I dolci piaceri di Ade/Ponte Tumski/WroclawNelle vicinanze, altra tappa per buon cibo a prezzi irrisori (4,5 euro per 8 pierogi di carne, una fetta di carne con purea di patate, salsa tipo gulyás e insalata di cavolo e carote, quantità sufficienti per 2 persone): Hala Targowa, ovvero il Mercato coperto con le immancabili bancarelle colorate di fiori, frutta, spezie ecc.

E infine, a Wroclaw incontrerete gli gnomi, almeno trecento da cercare in giro per la città: sui marciapiedi, davanti alle vetrine dei negozi e persino aggrappati ai pali della luce.

I dolci piaceri di Ade/Gnomi/Wroclaw

I dolci piaceri di Ade/Gnomi/Wroclaw
Nati in seguito alla protesta anticomunista del movimento surrealista Alternativa Arancione (appoggiata dall'artista scultore Tomasz Moczek), che dopo essersi visti ricoprire i graffiti con gli slogan contro le autorità, li ricoprivano a loro volta con disegni di gnomi come simbolo di un’opposizione pacifica; dopo la caduta del comunismo, gli gnomi sono diventati una sorta di emblema della città.

Seguirà...

With passion,
Ade
















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