Monday 22 December 2014

La sorprendente Polonia/Poznań


Poznań - Eastern energy, Western style

Collocata a Ovest, nella regione che non a caso si chiama Grande Polonia, Poznań, situata sulle rive del fiume Warta, è oggi, uno dei più importanti poli culturali, industriali e commerciali della Polonia e un importante centro fieristico internazionale (già dal X secolo quando si stabilirono i primi Re polacchi e poi nel XIII secolo, quando Poznań divenne un importante fulcro del commercio internazionale, anche grazie alla sua posizione geografica, che la rendeva tappa obbligata nel percorso, seguito dai protagonisti degli scambi commerciali, da Danzica, dalla Lituania e dalla Russia verso i paesi dell’Europa Occidentale).

Per molti è qui, esattamente a metà strada fra Varsavia e Berlino, che batte il cuore della “Vera Polonia”. 
Lo pensava anche Giovanni Paolo II che ebbe a dire: “Da qui iniziarono le vicende del popolo, della nazione e della chiesa”.
In effetti, la storia parla chiaro: la vicina città di Gniezno fu la prima capitale, da lì cominciò la conversione al cattolicesimo e ancora oggi sembra che le persone di queste parti si sentano gli eredi e i difensori dello splendore che fu.

I dolci piaceri di Ade/Poznań nel 1617

Con i suoi abitanti concentrati sull’economia, Poznań può sembrare per mentalità la più “tedesca” delle città polacche, forse perché fra il 1793 e il 1918, mentre la Polonia scompariva dalle carte geografiche e il suo territorio era spartito fra le potenze confinanti, Poznań finì sotto il controllo della Prussia.
Pare che proprio in questo periodo, nacque una grande tradizione, quella dei cori, il fiore all’occhiello della città, quando era vietato parlare in polacco nei luoghi pubblici. Per difendere la propria lingua, gli abitanti trovarono un sotterfugio: se parlare in polacco, era vietato, nessuna legge vietava esplicitamente di cantare in questa lingua.

L’influenza dell’elemento tedesco sugli abitanti della città, ai quali sembra mancare quella nota anarchica e un po’ folle tipica dei popoli slavi, sopravvive in questa storiella che circola in Polonia, quando all’indomani della riconquistata indipendenza si radunarono i patrioti giunti dalle varie zone occupate, mentre quelli provenienti dagli ex-territori austriaci e russi elencavano le proprie insurrezioni, i poznaniani giustificarono così, la propria mancanza di resistenza: “Noi avremmo voluto ribellarci… ma purtroppo era vietato!”
Quest’aneddoto in realtà è un po’ ingiusto, perché proprio qui, nel lontano giugno 1956 fu la prima grande ribellione contro i regimi stalinisti. 

Eastern energy, Western style: questo è il motto di Poznań, cittadina carina che sicuramente non spicca nel nostro giro per bellezza, che vuole diventare una città grande ma che non è ancora arrivata a esserla, e credetemi quando vi dico che ci sta lavorando seriamente.

Sulla strada per la Città Vecchia (Stare Miasto) incontriamo la gigantesca Plac Wolności in fondo alla quale c’è il Museo Nazionale.
Ancora pochi passi e siamo finalmente nella parte medievale.
Nella centrale piazza del Mercato (Rynek) che risale al 1253, oltre ai numerosi edifici colorati e splendidamente decorati, spicca il rinascimentale Municipio (Ratusz Poznanski), probabilmente il più bello di tutta la Polonia, ultimato nel 1555 dall’architetto Giovanni Battista di Quadro, proveniente da Lugano. Il palazzo presenta una facciata con tre livelli di logge ad arcate.

I dolci piaceri di Ade/Rynek/Poznań



I dolci piaceri di Ade/Rynek/Poznań

I dolci piaceri di Ade/Rynek/Poznań


I dolci piaceri di Ade/Ratusz Poznanski (Municipio), Rynek/Poznań

I dolci piaceri di Ade/Ratusz Poznanski (Municipio), Rynek/Poznań

I dolci piaceri di Ade/Ratusz Poznanski (Municipio), Rynek/Poznań


 
Qui, ogni giorno a mezzogiorno, si può ascoltare il trombettiere eseguire lo hejnał (la "chiamata a raccolta") da una finestra della torre, diversamente del trombettiere di Cracovia che si affaccia dalla torre del Rynek per suonare lo hejnał ogni ora.
I dolci piaceri di Ade/Ratusz Poznanski (Municipio), Rynek/Poznań
Tuttavia, qui lo spettacolo è più particolare, perché durante l’esecuzione della melodia, nella torre sopra l’orologio del Municipio si aprono due porticine ed escono due capretti di latta che iniziano a prendersi a colpi di corna. Dodici colpi per l’esattezza. Il meccanismo fu installato nel 1551, dal fabbro Bartłomiej Wolf di Gubin.

I dolci piaceri di Ade/Lo hejnał, Ratusz Poznanski (Municipio), Rynek/Poznań
Naturalmente non mancano le leggende legate ai due animali.
Una, narra che quando il maestro orologiaio Wolf finì il suo lavoro, fu preparato un banchetto ufficiale per mostrare l’opera alle autorità. Un cuoco disattento bruciò il capriolo che doveva essere servito per l’occasione, così decise di rimediare all’errore rubando dai vicini prati, due capretti da fare allo spiedo, ma i capretti all’ultimo momento scapparono dalla cucina rifugiandosi sulla torre e le persone nella piazza li videro all’improvviso affacciarsi e prendersi a cornate.
Secondo un’altra versione della storia, gli animali volevano richiamare l’attenzione su un incendio che era scoppiato lì vicino e che avrebbe bruciato la città.
In ogni caso, il sindaco divertito perdonò il cuoco, graziò i capretti e ordinò di installare quel buffo meccanismo sopra.

In questo periodo dell’anno, i capretti sono vestiti di festa, con mantelli e cappuccetti rossi, tipicamente natalizi, come anche tutto il Rynek, dove si svolge un mercatino di Natale, più modesto sia come offerta sia come prezzi di quello di Wrocław, eppure è il posto dove ho mangiato il kürtőskalács più buono e più grande di tutti quelli assaggiati nel nostro viaggio e come mi suggerisce Lui, anche il vin brulé era notevole.

I dolci piaceri di Ade/Kürtőskalács, Rynek/Poznań
Girando per le stradine adiacenti al Rynek, costellate di piccoli edifici risalenti al XVI e XVII secolo, sotto i cui portici e arcate un tempo, i mercanti allestivano le loro bancarelle, scopriamo che ora la zona è animata da gallerie d’arte, musei, piccoli negozietti, birrerie e ristoranti.

I dolci piaceri di Ade/Charlie Chaplin, Stare Miasto/Poznań

Per gli amanti dell’architettura barocca, un obiettivo da non perdere è l’antico Complesso Gesuitico, composto dalla Chiesa Fara e la maestosa Collegiata con gli affreschi illusionistici del pittore polacco, Stanisław Wróblewski sulle volte.

I dolci piaceri di Ade/Complesso Gesuitico/Poznań
Nella parte sud, troviamo invece uno dei centri commerciali più originali d’Europa: lo Stary Browar (il Vecchio Birrificio) che deve il suo nome alle rovine dell’antico Birrificio Hugger sulle quali è stato costruito. 
In questa struttura, denominata “centro dell’arte e del business”, avviene una curiosa fusione fra commercio e cultura: le mostre, i concerti, i film, gli incontri con artisti s’integrano con i caffè, i negozi, i ristoranti, un’atmosfera che meglio esprime l’unione tra l’animo artistico e lo spiccato senso degli affari, che sono le due caratteristiche della città e dei suoi cittadini.

Come indirizzi gastronomici, non c’è molto da dire, almeno per quanto riguarda questa visita; originale, anche se non eccezionale, la birra calda speziata, provata presso la birreria Brovaria, molto elegante come locale, ma non all’altezza di altri posti, in fatto di birre, situata nella piazza Rynek.

I dolci piaceri di Ade/Rynek/Poznań





La prima tappa: Wrocław

Seguirà...

With passion,
Ade 

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